L'istinto igienico delle api va cercato tra le proprie colonie.

L'istinto igienico delle api va cercato tra le proprie colonie, non in quelle in commercio. Difendere la biodiversità è la parola d’ordine di questi ultimi anni e lo sarà sempre di più nel futuro. Ogni qual volta si lavora con degli esseri viventi bisogna quindi domandarsi se il proprio operato migliori, peggiori o sia irrilevante per ciò che riguarda la biodiversità. Quando poi si scende sul campo della selezione, delle api nel nostro caso, l’attenzione dovrebbe essere ancora più grande. 

Cosa c’è di più universalmente reputato opportuno se non la selezione per i caratteri della resistenza alle malattie? Eppure anche in questo caso è opportuno andarci con i piedi di piombo e valutare attentamente i possibili risvolti. Sappiamo, dai vari studi eseguiti nel tempo, che i caratteri distintivi delle api che possono limitare lo sviluppo dei patogeni negli alveari sono molti: dalla precocità nella rimozione delle larve o pupe morte o in sofferenza alla qualità della pappa reale, dalla resistenza delle giovani larve alla raccolta della propoli. Poi ce ne sono altri, alcuni dei quali ancora non ben conosciuti. 

Se nel programma di selezione aziendale si sceglie in via preventiva di privilegiarne uno invece di altri, probabilmente perché è il più facile da valutare, si depaupera inutilmente la variabilità genetica della popolazione di api. Ad esempio molte aziende vogliono selezionare per il carattere della resistenza alle malattie, in particolare alla peste americana, alla covata calcificata e parzialmente anche alla Varroa. Si tratta del carattere igienico, che in una popolazione non ancora sottoposta a selezione è presente all'incirca nel 10% delle colonie. Ciò significa che una selezione spinta per questo carattere cancellerà il 90% di patrimonio genetico all’interno della popolazioni di api prescelta. Buona parte del patrimonio genetico eliminato avrebbe potuto comunque esprimere una qualche capacità di contrasto alle patologie, che non verrebbe più presa in considerazione per il solo fatto di essere di difficile misurazione. Il risultato finale di questo tipo di selezione sarà quindi sì l’ottenimento di una popolazione resistente ad alcune malattie, ma si trattera' di una popolazione troppo povera di variabilità genetica. Ciò può andare bene supponendo che la situazione delle nostre colonie possa rimanere congelata all'oggi. Ma immaginando la possibile comparsa di una nuova malattia che le api non riescono ad arginare con il medesimo meccanismo, una popolazione così poco variabile può subire degli enormi danni. In questo caso sarebbe necessario andare a ripescare del materiale genetico interessante tra le colonie non selezionate.

Quindi è sempre molto rischioso affidarsi alla selezione di un unico comportamento delle api, anche quando si tratta della resistenza o tolleranza alle malattie. Questa pratica nasconde il forte rischio di diminuire troppo la diversità genetica all'interno delle popolazioni delle api: esattamente il contrario di quello che le api vogliono. Per saperne di più su questo argomento ti consiglio di leggere questo precedente articolo: mettere link ad articolo. “L’apicoltura amica della biodiversità”).

Quindi è con molta cautela che ti propongo un interessante articolo apparso sull'American Bee Journal a firma Marla Spivak (probabilmente la più conosciuta ricercatrice che ha lavorato sul comportamento igienico delle api), Gary S Reuter, Katie Lee e Betsy Ranum del Dipartimento di Entomologia dell’Università del Minnesota. La stessa cautela la consigliano gli stessi autori quando al termine del loro articolo incoraggiano tutti gli apicoltori a selezionare le loro proprie linee di api per il comportamento igienico, sottolineando con forza la necessità di allevare linee di api geneticamente diverse e scoraggiando l'uso di solo uno o due linee genetiche che potrebbero restringere il patrimonio genetico conducendo, testuali parole, a “monocultura di api”. 

Se ogni apicoltore facesse la propria selezione sul carattere del comportamento igienico rimarrebbero varie popolazioni di api che potrebbero, almeno in parte, salvaguardare un minimo di diversità genetica. Acquistando dal mercato regine con questo carattere, soprattutto se a venderle sono ibridatori o moltiplicatori di ibridi che utilizzano per il loro lavoro solo poche linee genetiche, si otterrebbe una drammatica riduzione di variabilità genetica che porterebbe ad un inaccettabile indebolimento della specie Apis mellifera. Inoltre l’uso di ibridi o sottospecie non autoctone non può dar luogo per definizione a popolazioni stabili e in equilibrio con l’ambiente (visto che perderebbero in poco più di un paio di anni le loro caratteristiche). Ciò obbliga l’apicoltore alla loro costante sostituzione e (a parte l’eticità di tale strage di regine) ad una ulteriore grave perdita di variabilità genetica. 

La prova di cui voglio parlarvi è stata condotta dai ricercatori sopracitati assieme a tre apicoltori che per oltre 10 anni hanno allevato regine che provengono dallo stock selezionato dall’Università del Minnesota. Il loro lavoro è consistito nella periodica sostituzione delle regine a tutte le loro colonie con figlie di regine altamente igieniche. Le regine figlie infatti producono fuchi che, in quanto aploidi, si sviluppano da uova non fecondate che per forza di cose devono portare il tratto igienico. Le nuove regine igieniche nei loro voli di accoppiamento incontreranno per la maggior parte dei casi dei fuchi provenienti da altre colonie igieniche. Per ovviare ai problemi di consanguineità questi apicoltori hanno valutato i ceppi igienici originali ricevuti dall'Università attraverso l’osservazione della compattezza della covata delle loro colonie che dimostra una certa diversificazione genetica.

Lo studio è iniziato nel giugno 2009, quanto gli apicoltori hanno riportato le loro colonie dal Sud degli USA nel Minnesota, testando per il comportamento igienico circa 100 colonie su 3 o 4 apiari, utilizzando il test della covata congelata tramite azoto liquido (vedi articolo). Il tempo impiegato dalle api in una colonia per rimuovere le pupe congelate è correlato con quanto tempo impiegano a rilevare e rimuovere dalle celle le covate infestate da malattie e acari. Più velocemente una colonia rimuove la covata uccisa dal congelamento, più è resistente alla peste americana, covata calcificata e parzialmente anche alla Varroa.

I ricercatori autori dello studio hanno utilizzato due modi per interpretare i risultati del test igienico. La misura rigorosa (Strict Test), che consiste nel considerare solo la percentuale di covata congelata che viene completamente rimossa entro 24 ore. Completamente rimosso significa che non ci sono resti delle pupe morte nelle celle dopo 24 ore. Questa analisi dei dati così rigorosa è stata utilizzata per scegliere le regine da riprodurre nella generazione successiva: solo le colonie che hanno completamente rimosso più del 95% della covata uccisa con il congelamento entro le 24 ore sono state scelte come madri. La misura “tollerante” (Liberal Test) include nell'analisi dei dati le pupe che sono state completamente rimosse e quelle che sono rimosse solo parzialmente, ovvero che sono in procinto di essere scoperte e rimosse.

L’esperienza maturata nel tempo dice infatti che la covata che è parzialmente disopercolata e/o parzialmente rimossa sarà comunque completamente rimossa entro 48 ore, quindi la misura “tollerante” fornisce un'approssimazione di quanto sarà pulita l’area di covata sottoposta a test entro il giorno successivo. I risultati di questo test “benevolo” è utilizzato per caratterizzare il livello di comportamento igienico in una popolazione di colonie e non per scegliere i futuri riproduttori. 

L'istinto igienico delle api: Confronto dei risultati tra allevatori di colonie igieniche del Minnesota con popolazioni non selezionate.

I risultati delle prove igieniche "tolleranti" dei tre apicoltori del Minnesota le cui colonie sono state sottoposte alla prova in campo sono riportate in tabella 1; per confronto, sono mostrati in tabella anche i risultati dei test igienici effettuati sulle colonie presso l'Università del Minnesota. Le colonie universitarie contenevano le regine del ceppo MN Hygienic che erano state allevate e inseminate strumentalmente in estate, e che erano state poi svernate sia nel Minnesota che nel sud-est del Texas. Sono presentati i valori dei test di 171 regine inseminate dal 2004 al 2008 sopravvissute a un inverno. Per mostrare i progressi fatti negli anni, i ricercatori hanno anche confrontato i test delle colonie degli apicoltori e delle colonie madri dell'Università del Minnesota con quelli di uno studio eseguito nel 1999 e pubblicato 10 anni prima, (Spivak e Reuter, 2001). In questo studio erano state confrontate le colonie capeggiate da regine igieniche dopo la quarta generazione del programma di allevamento che si erano naturalmente accoppiate con dei fuchi non selezionati, con le colonie che avevano regine non selezionate accoppiate con fuchi non selezionati. Si evidenzia il livello medio di comportamento igienico per ciascun gruppo di colonie, utilizzando i risultati del test “tollerante” (Liberal Test) nelle 24 ore. È presentata anche la percentuale di colonie che hanno segnato ≥ 95% per il test “tollerante”. Infine, per il test severo (Strict Test), è mostrata la percentuale di colonie che potrebbero essere selezionate come allevatori per la successiva generazione (cioè quelle colonie che hanno completamente rimosso più del 95% della covata uccisa per congelamento in 24 ore).

 

L'istinto igienico delle api: Analizziamo i risultati.

1) I risultati dei test che utilizzano la misura tollerante (Liberal Test) del comportamento igienico delle colonie di proprietà dei tre apicoltori del Minnesota sono simili ai risultati delle regine del ceppo MN Hygienic dell’Università del Minnesota. Acquistando una regina da uno di questi apicoltori, c'è tra il 62% e il 79% di possibilità che la regina produrrà una colonia igienica (ovvero che otterrà nel test di rimozione ≥95% di pupe rimosso + parziali in 24 ore). Questa è una probabilità molto alta!

2) La misura rigorosa viene utilizzata per scegliere le regine che saranno moltiplicate per ottenere la generazione successiva. Gli apicoltori del Minnesota le cui colonie sono state sottoposte allo studio avevano tra il 24 e il 29% delle colonie testate che potevano essere utilizzate come allevatori. Considerando che ognuno di questi apicoltori aveva oltre 2.000 colonie totali, le potenziali colonie tra cui scegliere gli allevatori sono molte! Inoltre, queste colonie igieniche producono fuchi che possono trasmettere il comportamento, assicurando che le regine delle generazioni future unendosi a questi maschi portino avanti il comportamento.

3) Le colonie con regine igieniche accoppiate con fuchi non selezionati dello studio del 1999 erano considerevolmente meno igieniche delle colonie madri dell'Università del Minnesota e delle colonie di proprietà degli apicoltori del Minnesota sottoposti a questo studio, analizzandole attraverso una valutazione delle analisi del comportamento igienico severa o tollerante. Questo dimostra che le colonie per essere igieniche dovrebbero avere le regine che si accoppiano con i fuchi che provengono il più possibile da colonie igieniche. Molte regine igieniche vendute negli Stati Uniti rientrano attualmente in questa categoria: sono accoppiate con fuchi non selezionati e, in media, non sono altamente igieniche.

D'altro canto, le colonie con regine igieniche accoppiate con fuchi non selezionati dello studio del 1999 erano notevolmente più igieniche delle regine non selezionate accoppiate con fuchi non selezionati. Questo dimostra che semplicemente l'uso delle regine igieniche aiuta! Inoltre le regine igieniche producono fuchi igienici per gli accoppiamenti futuri!

L'istinto igienico delle api: È possibile certificare i comportamenti delle api?

Testando un certo numero di colonie, è stato possibile certificare il livello di comportamento igienico nella popolazione di proprietà dei tre apicoltori del Minnesota.

Gli apicoltori possono acquistare una regina da questi selezionatori conoscendo la probabilità che la colonia della regina sia igienica, il che dimostra come la certificazione di api di linee o comportamenti selezionati possa essere veicolata negli Stati Uniti.

I ricercatori concludono affermando che gli apicoltori possono integrare con successo il tratto igienico nelle loro popolazioni di api ed è importante notare che tutte le popolazioni di api portano il comportamento igienico e l'uso di regine inseminate come madri non è necessario. Quindi concludono incoraggiando tutti gli apicoltori a selezionare le loro linee di api per il comportamento igienico, sottolineando con forza la necessità di linee di api geneticamente diverse negli Stati Uniti. Infine scoraggiano l'uso di una o due linee di api, che potrebbero restringere il patrimonio genetico e condurre a monoculture di api.

Il metodo da seguire lo dettano gli stessi ricercatori alla conclusione del loro lavoro: scegli le tue colonie con i tratti desiderabili, come ad esempio alta produzione di miele, docilità, buona capacità di svernamento e longevità della regina. Esegui il test igienico su quelle colonie e procedi con i punteggi più alti. Sostituisci le regine con le figlie e ripeti ogni anno con le nuove regine madri. Potrebbero volerci 4-6 anni per saturare la tua area con fuchi igienici, ma vedrai risultati notevoli! Se vuoi eliminare la covata calcificata e la peste americana nelle tue colonie e ridurre i carichi di acari Varroa, inizia subito il tuo programma di selezione per il comportamento igienico!

Tratto e liberamente tradotto da: www.beelab.umn.edu

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